Leggi Gn 6,1-22

 

.Leggi Gn 6,1-22. Cosa ti fa problema in questo racconto?

Pubblicato da bibbiainrete

prete cattolico particolarmente impegnato nello studio e divulgazione della bibbia e nell'animazione biblica della pastorale

2 pensieri riguardo “Leggi Gn 6,1-22

  1. [2° Lezione]
    Leggi Gn 6,1-22. Cosa ti fa problema in questo racconto?
    Genesi: CAPITOLO 6
    1Quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla terra e nacquero loro delle figlie, 2i figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e ne presero per mogli a loro scelta. 3Allora il Signore disse: “Il mio spirito non resterà sempre nell’uomo, perché egli è carne e la sua vita sarà di centoventi anni”.
    4C’erano sulla terra i giganti a quei tempi – e anche dopo -, quando i figli di Dio si univano alle figlie degli uomini e queste partorivano loro dei figli: sono questi gli eroi dell’antichità, uomini famosi.
    – I Primi 4 versetti appaiono particolarmente oscuri, non si comprende il riferimento ai figli di Dio (angeli caduti?) che sposarono le figlie degli uomini e generarono (?) i giganti, eroi dell’antichità, uomini famosi.
    A dispetto delle varie teorie sviluppate, il brano, probabilmente condizionato dagli influssi mitologici di altri popoli, mi pare voglia evocare un nuovo momento di ribellione delle creature verso Dio, forse nel senso di un “superomismo” immortale, si pensi al riferimento al limite della vita a 120 anni, rispetto alle pagine precedenti (es. Matusalemme).
    Dunque si manifesterebbe una arcaica logica di delitto (hubris ?) che esige un castigo (diluvio).
    5Il Signore vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che ogni intimo intento del loro cuore non era altro che male, sempre. 6E il Signore si pentì di aver fatto l’uomo sulla terra e se ne addolorò in cuor suo. 7Il Signore disse: “Cancellerò dalla faccia della terra l’uomo che ho creato e, con l’uomo, anche il bestiame e i rettili e gli uccelli del cielo, perché sono pentito di averli fatti”. 8Ma Noè trovò grazia agli occhi del Signore.
    9Questa è la discendenza di Noè. Noè era uomo giusto e integro tra i suoi contemporanei e camminava con Dio. 10Noè generò tre figli: Sem, Cam e Iafet. 11Ma la terra era corrotta davanti a Dio e piena di violenza. 12Dio guardò la terra ed ecco, essa era corrotta, perché ogni uomo aveva pervertito la sua condotta sulla terra.
    – Anche questi versetti hanno delle particolarità, mi riferisco alle ripetizioni del brano sulla malvagità e corruzione dell’uomo o la genealogia di Noè, già esposta. Ciò è frutto dell’intreccio delle due tradizioni bibliche qui combinate (J. e P.). Spicca poi un certo “antropomorfismo” di Dio, dai tratti coloriti, il quale si pente della creazione e dunque vuole cancellarla, tipico della tradizione Jahvista.
    13Allora Dio disse a Noè: “È venuta per me la fine di ogni uomo, perché la terra, per causa loro, è piena di violenza; ecco, io li distruggerò insieme con la terra. 14Fatti un’arca di legno di cipresso; dividerai l’arca in scompartimenti e la spalmerai di bitume dentro e fuori. 15Ecco come devi farla: l’arca avrà trecento cubiti di lunghezza, cinquanta di larghezza e trenta di altezza. 16Farai nell’arca un tetto e, a un cubito più sopra, la terminerai; da un lato metterai la porta dell’arca. La farai a piani: inferiore, medio e superiore.
    17Ecco, io sto per mandare il diluvio, cioè le acque, sulla terra, per distruggere sotto il cielo ogni carne in cui c’è soffio di vita; quanto è sulla terra perirà. 18Ma con te io stabilisco la mia alleanza. Entrerai nell’arca tu e con te i tuoi figli, tua moglie e le mogli dei tuoi figli. 19Di quanto vive, di ogni carne, introdurrai nell’arca due di ogni specie, per conservarli in vita con te: siano maschio e femmina. 20Degli uccelli, secondo la loro specie, del bestiame, secondo la propria specie, e di tutti i rettili del suolo, secondo la loro specie, due di ognuna verranno con te, per essere conservati in vita. 21Quanto a te, prenditi ogni sorta di cibo da mangiare e fanne provvista: sarà di nutrimento per te e per loro”.
    22Noè eseguì ogni cosa come Dio gli aveva comandato: così fece.
    – Anche il versetto 18 può suscitare perplessità, sorpresa, mostrando come Dio realizza nell’ambito dell’antica alleanza più di una alleanza con l’uomo nel corso delle vicende bibliche, oltre a quella più nota del Sinai.

  2. Dall’unione di dei figli di Dio con le belle figlie degli uomini, nacquero i giganti, e con loro dilaga il male, la corruzione e la violenza, che causa la distruzione della terra e altera il destino del creato; così che il “Signore si pentì di aver fatto l’uomo e se ne addolorò”.
    Decise di far giustizia:
    “Il giudizio dell’Onnipotente”
    punendo il malvagio e salvando il giusto con una calamità naturale:
    “il diluvio”.
    Noè, i suoi figli, sua moglie e due specie di ogni animale, trovarono grazia agli occhi del Signore, sull’arca (simbolo di un’area di salvezza)”.
    In origine tutto era “cosa buona”, ma la grande malvagità dell’uomo ha contaminato la terra riempiendola di violenza.
    Noè era “uomo giusto e integro”.
    Tutto questo riporta a riconfigurare le origini della vita e per amore del giusto arriva la salvezza ed il perdono.
    La fede trionfa su tutti i ragionamenti degli stolti e dei disonesti.
    Sara Benedetti

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