SCHEDA PER ACCOMPAGNATORI XXXIV TO Anno C
Lettura e preghiera su Lc 23, 33 – 43 XXXIV T.O. C – Cristo Re
A differenza di Marco (cfr. Mc 15, 22 – 26), l’evangelista Luca descrive fin da subito e in primo piano la crocifissione di Gesù in mezzo ai due ladroni (cfr. Lc 23, 33 – 34) e aggiunge una parola di Gesù sulla croce, rivolta a suo Padre: “Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno (Lc 23, 34a). L’effetto è di mettere in risalto la missione di Gesù che, come pastore divino, è venuto a cercare, trovare e salvare ciò che era perduto, i malfattori, proprio condividendo la loro condizione di uomini senza legge (cfr. Is 53, 12 e Lc 19, 10). La croce porta al culmine tutto il ministero di Gesù, teso a offrire la salvezza e il perdono dei peccati a tutti gli uomini, manifestando l’amore gratuito del Padre (cfr. Lc 7, 47). Il perdono che Gesù chiede al Padre sulla croce è motivato dall’ignoranza dell’uomo a riguardo del suo peccato e apre la possibilità di una futura conversione (cfr. At 3, 14 – 20; 4, 12). Denudato delle sue vesti, Gesù condivide la tremenda situazione dell’uomo incappato nei briganti, del giusto sofferente e vicino alla morte, sui cui panni si getta la sorte (cfr. Lc 10, 30; Sal 22, 19), mentre tutti intorno lo guardano (v. 35; cfr. Sal 22, 18 – 19) e lo deridono (v. 35. 36. 39; cfr. Sal 22, 8 – 9), mettendo in ridicolo la salvezza da parte del Signore. Tre personaggi in serie (capi v. 35; soldati v. 36 – 37; il malfattore crocifisso con lui v. 39), dall’alto al basso della scala sociale, ridicolizzano l’attribuzione regale e messianica del crocifisso. Essi tentano Gesù ad interpretare come autosalvezza la sua elezione da parte del Padre (cfr. Lc 4, 9 – 12): sarebbero disponibili a credere solo ad uno che è in grado di salvare se stesso, pur avendo mostrato di poter salvare gli altri (v. 35. 39). Ma Gesù, il vero re dei Giudei (v. 38) resiste a questa tentazione e proprio la sua fedeltà porta a compimento il disegno del Padre, la salvezza di tutti gli uomini. Improvvisamente infatti attorno alla croce la situazione si ribalta. Prende la parola l’altro malfattore, che dopo aver riconosciuto i suoi peccati davanti alla sofferenza innocente di Gesù, si rivolge direttamente a lui e lo supplica facendo appello alla sua qualità di messia, venuto a portare il Regno di Dio (vv. 40 – 42). Proprio la morte impotente e innocente di Gesù rivela che egli è il Cristo, l’eletto, il Re di un Regno radicalmente nuovo, che sta per essere instaurato. Gesù, con la sua risposta, mostra che questo Regno è già iniziato “oggi”, con la fede dell’uomo peccatore, che si pente e supplica colui che è vittima innocente dei nostri peccati (cfr. v. 47 – 48). Il Paradiso consiste nello stare con Lui (v. 43), avendo riconosciuto la propria fragilità e debolezza.
Suggerimenti per la preghiera
1. Mi dispongo davanti a Dio in preghiera. Sto in ginocchio o seduto, per entrare in colloquio con il Signore, o meditare su ciò che leggo, a seconda di ciò che voglio.
2. Leggo con attenzione il brano di Vangelo.
3. Chiedo al Signore Gesù di poterlo seguire fin sotto la croce, con dolore e dispiacere perché per i miei peccati il Signore va alla passione.
4. Vedo le persone che agiscono, osservo come si comportano. Es: rifletto sul fatto che Gesù viene crocifisso in mezzo ai due malfattori. Egli prende su di se la nostra miseria e il nostro peccato, qualunque esso sia.
5. Medito su cosa dicono i personaggi. Es: “oggi sarai con me nel paradiso”. Chiedo al Signore che ogni giorno della mia vita sia questo “oggi”, in cui invoco il Signore e sono con Lui.
6. Concludo con un Padre Nostro.
