Gesù sta camminando verso Gerusalemme, per vivere il rifiuto dei capi e del suo popolo e portare a compimento il disegno contenuto nelle Scritture. In questo contesto i Farisei, una corrente spirituale importante ed influente in Israele, lo interrogano sulla questione, molto discussa al tempo, riguardante il divorzio e in particolare le motivazioni per cui può essere lecito farlo. La loro domanda è interessata: essi infatti vogliono che Gesù si schieri da una parte o l’altra dei dottori della Legge, entrando in una controversia scivolosa.
Gesù cita i profeti, parlando della “durezza di cuore”. La sposa infedele a Dio è il popolo di Israele, che nella sua storia ha abbandonato più volte il suo Dio per abbeverarsi ad altre fonti. Ma Dio è rimasto fedele e ha rinnovato la sua alleanza, il suo amore di sposo, scrivendo la sua Legge nel cuore degli uomini.
La fedeltà dell’uomo al progetto di Dio può così essere solamente un riflesso della fedeltà di Dio, che cammina con noi, fianco a fianco, e ci aiuta e sostiene, negli smarrimenti, fragilità e inevitabili contraddizioni della vita. La sua fedeltà è tale anche da ricucire le ferite, come ha fatto con il popolo di Dio nella sua storia, per rinnovare ad ogni svolta del cammino la sua proposta di comunione e di amore.
Il sacramento del matrimonio si fonda su questa certezza dell’amore di Dio ed è un invito offerta al desiderio, a non abbassare l’asticella delle aspettative. Neanche quando è avvenuta una rottura irreparabile, si deve disperare nella forza di questo amore, che continua ad operare in analogia con un progetto scritto da sempre nel cuore dell’uomo.
Chiedo che ogni mia intenzione, azione e tutta la mia attività nella preghiera abbia da Lui il suo inizio e in Lui il suo compimento. Leggo una prima volta il Vangelo: Mc 10,2-16. Mi pongo nel luogo interiore che preferisco, per sentire la presenza di Gesù, la sua umanità che mi dona gioia e vita. Poi gli chiedo di attraversare lo scandalo dell’umana infedeltà e di rimanere con lui.
(MEMORIA) Rileggo più volte il brano di Vangelo, cercando di sostare su quelle frasi, espressioni, parole che toccano le corde più profonde della mia interiorità. Esse nel loro complesso costituiscono una Parola che Dio oggi mi rivolge personalmente.
(INTELLIGENZA) Cerco di comprendere il significato di questa Parola nella mia vita, utilizzando paragoni con il mio vissuto quotidiano e cercando di gettare qualche luce sul mio presente e prossimo futuro.
(VOLONTÀ) Oriento tutto il mio cuore a ciò verso cui mi porta la Parola e entro in una preghiera di supplica, ringraziamento, lode, a seconda di ciò che sento.



