Passi per la preghiera personale
- Leggo il brano del Vangelo, almeno due volte, con attenzione, per farlo entrare nella mia memoria
- Chiedo una grazia, ad esempio quella di maturare una conoscenza interiore di Gesù, che è il mio maestro, per amarlo seguirlo sempre più
- Scelgo una Parola o una frase che mi colpiscono e cerco di capirne il senso per la mia vita.
- Dialogo con Gesù e con il Padre, lasciandomi trasportare, nel chiedere, nel ringraziare, nel lodare, nel contemplare, a seconda di ciò che sento.
- Concludo la preghiera con un Padre Nostro
Lunedì 26 febbraio Lc 6,36-38
https://www.lachiesa.it/calendario/Detailed/20240226.shtml
L’amore quando entra in circolo non viene mai perduto ma sovrabbonda nelle relazioni umane. La richiesta di Gesù: “siate misericordiosi, com’è misericordioso il Padre vostro” non va intesa come un’imitazione, che del resto ci sarebbe impossibile, ma come un mettere in gioco proprio quell’amore con cui ci sentiamo sostenuti da Lui, come Figli prediletti. Più “sentiamo” di essere amati, più possiamo mettere in gioco l’amore, e più l’amore ci ritorna indietro in modo sovrabbondante.
Martedì 27 febbraio Mt 23,1-12
https://www.lachiesa.it/calendario/Detailed/20240227.shtml
Gesù non critica i farisei per il loro insegnamento della Legge, ma perché tale insegnamento non corrisponde al loro comportamento. Al cuore di questa contraddizione c’è un’intenzione che è deviata, difensiva, nel ricoprire il proprio ruolo, ossia la volontà di essere al centro dell’attenzione e conservare i riconoscimenti acquisiti. Coltivo il desiderio di far corrispondere i miei valori professati a ciò che sento profondamente e metto nelle mani del Signore tutti i miei bisogni insoddisfatti e tendenze disordinate.
Mercoledì 28 febbraio Mt 20,17-28
https://www.lachiesa.it/calendario/Detailed/20240228.shtml
Di fronte all’annuncio della passione, la reazione dei discepoli è quella di garantirsi un posto per “il dopo”. Si tratta di stabilire fin d’ora delle quote di potere, nella suddivisione del Regno. Gesù ribalta radicalmente la loro logica: anche loro parteciparanno al suo mistero Pasquale (=bere il calice) e comprenderanno che regnare è servire gli altri. Il vero potere infatti è quello di donare la vita per amore.
Giovedì 29 febbraio Lc 16,19-31
https://www.lachiesa.it/calendario/Detailed/20240229.shtml
La vivida descrizione di questa parabola lucana è fatta apposta per ribaltare le apparenze: colui che sembrava benedetto da Dio, il ricco, ha in realtà bisogno di Lazzaro (il cui nome significa Dio ti aiuta), il povero apparentemente impuro e maledetto, per entrare nel Regno di Dio. Aprire la proprio porta a Lazzaro significa aprirla a Dio. La morte non fa che cristalizzare una disposizione di chiusura all’amore propria del ricco, che dunque non potrà più cambiare. L’inferno non è un giudizio di condanna di Dio, ma coincide con il cuore del ricco incapace di entrare nell’amore.
Venerdì 1 marzo Mt 21,33-43.45
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Dio è uno che dona. Anche di fronte a mille rifiuti degli uomini. Fino al punto da donare colui che gli è più caro in assoluto, il Suo Figlio prediletto. Il Padre sa fin dal principio che coloro che vorranno possedere l’eredità del Figlio, la vigna, con la violenza, non potranno ottenerla per questa via. Proprio l’uccisione dei Figlio sarà il punto di partenza per una nuova vita, con la sua resurrezione, e quindi un nuovo edificio, basato sull’amore.
