Il 2023 è passato e tutto sembra essere andato di male in peggio. L’anno nuovo, il 2024, come sarà? Se gettiamo un’occhiata ai titoli dei telegiornali o alle rapide rassegne degli eventi nazionali ed internazionali che abbiamo vissuto, non possiamo non farci prendere da una sensazione di sconforto e di paura per quello che verrà. Due guerre, una in vista (Taiwan), e le tensioni internazionali che portano con sé una maggiore esposizione dell’economia a rischi di crisi.
Però tutto questo è solo il frutto di una rapida occhiata ad immagini che si susseguono rapidamente, come nei reel di instragram, o ancor meglio, di un’orecchiare i rapidi cinguettii di brevi frasi, come su twitter (lo continueremo a chiamare così, malgrado Elon Musk). In questa nostra percezione non c’è nulla di riflesso, nulla di ragionato, nulla che aderisca davvero alla realtà della vita e alla nostra storia.

Il 2023 infatti può essere visto in modo completamente diverso, come l’anno in cui, malgrado tutto quello che risuonava nelle cronache del mondo, la vita nonostante tutto ha resistito alla pressione dell’odio e della violenza. È stato l’anno in cui la fase acuta dell’epidemia di Covid è terminata. In quest’anno abbiamo finalmente ricominciato a vivere una vita più normale. Quest’anno sono nati 134 milioni di uomini e ognuna di queste vite è stato un dono particolare di Dio. Anche quest’anno tanti uomini e donne hanno lottato e combattuto, con il loro lavoro, per un mondo migliore: pensate che solo in Italia quest’anno circa 685000 docenti hanno ogni giorno offerto il loro tempo e la loro passione educativa a più di 7 milioni di studenti. Ognuno di questi docenti, con i loro limiti, è stato un dono per la crescita dei nostri ragazzi.
Quest’anno il Signore si è manifestato nella nostra vita, in tanti modi, e ci ha mostrato che la sua presenza è in grado di cambiare il nostro sguardo, facendoci percepire tutto il bene che è in essa seminato.
È un po’ quello che coglie Maria nella sua storia. Ella non si lascia preoccupare dalle cronache del tempo, dai disegni di Erode alle strategie politiche e militari dell’impero romano ai rischi di insurrezione politica che c’erano a quel tempo in Palestina. La sua memoria è invece piena delle Parole che ha accolto dall’angelo e che confronta ogni giorno con ciò che accade in lei e attorno a lei. La sua gravidanza, il suo parto, la presenza dei pastori, le loro parole, tutto la stupisce enormemente e nello stesso tempo le offre l’opportunità di rielaborare in profondità, nel suo cuore, quanto accade, per interpretarlo alla luce della Parola di Dio che ella ha accolto. “Lei”, ci dice l’evangelista, “custodiva questi eventi, meditandoli nel suo cuore”. Tutto costituiva per lei un’opportunità per giudicare la realtà, ossia unire ciò che sentiva nel suo cuore come proveniente da Dio e ciò che sperimentava e comprendeva degli eventi che accadevano intorno a lei. Maria attiva un atteggiamento verso la vita che non può essere neanche lontanamente paragonato ad uno sguardo superficiale nei confronti degli eventi: ella si stupisce, accoglie, riflette, comprende e giudica la realtà alla luce della Parola di Dio, cosa che le permette di fare sintesi, di unificare la propria vita e di integrare le tante emozioni e i tanti fatti dentro ad una logica più vera e più profonda, quella della sua vocazione, della sua chiamata ad essere madre e a custodire un dono grande che è in lei. Per custodirlo ella impara a custodire la realtà, a lasciarla parlare nel suo cuore, riflettendo su di essa, ad apprezzare ogni cosa, anche le sfumature, aprendosi ad un amore che si esprime dentro a questa realtà e che la attraversa in modo straordinario.
Diventando madre di Gesù, nel concepirlo e partorirlo fisicamente, ella concepisce e partorisce una nuova “comprensione” della vita, più profonda e più vera, che le permette di gustare tutto dentro ad una prospettiva che proviene dall’alto, dalla Parola di Dio. Anche noi possiamo provare a fare come lei, cominciare a leggere in modo nuovo questo 2023: custodiamo ogni evento buono, ogni relazione positiva, ogni crescita nel bene, nella speranza, nella virtù; custodiamo ogni consolazione che il Signore ci ha dato, come una sua Parola, da confrontare con le parole del Vangelo.
Mettiamoci nei panni dei pastori e lasciamo che la vita ci aiuti a trovare le corrispondenza – e ce ne sono – tra le parole del vangelo e ciò che vediamo e sentiamo ogni giorno. Così il 2024 sarà meglio del 2023.

