Il potere della Donna

Il mistero della donna e dell’uomo e del loro itinerario verso la Vita è espresso attraverso i simboli dell’Apocalisse. 

La donna è caratterizzata dall’essere vestita di sole, ossia della potenza della resurrezione; la luna, ossia il tempo, è sotto i suoi piedi, segno che è in grado ormai di dominare il tempo. È una figura che supera la storia, che raccoglie tutta l’eredità degli uomini e insieme rivela un disegno più profondo, che proviene da Dio. Ha una corona di dodici stelle in testa, che rappresentano le dodici tribù di Israele o anche i dodici apostoli: essa rappresenta tutto il popolo di Dio, dell’Antico e del Nuovo Testamento, tutto il cammino di questo popolo che vive, soffre e spera nella storia. Infine le grida per il parto indicano che questa donna è feconda e sta per partorire, ma è un processo doloroso e molto faticoso, a cui essa collabora con tutto il suo corpo, appunto come un parto. 

L’uomo è rappresentato da questo bambino che sta per nascere, un bambino che appartiene a Dio e al suo trono: nella sua umanità egli vive una condizione di Figlio, che lo trasferisce nella sfera di Dio. Egli appartiene a Dio e nessuno potrà mai toglierlo. 

Ma c’è anche un’altra figura maschile: il drago rosso. Egli rappresenta il potere dispotico, assoluto, violento, ha sette teste con diademi, che rappresentano la regalità. Le dieci corna indicano un potere distruttivo che è all’opera, globale ma comunque limitato (il 10 rappresenta il limite umano). Questo potere ha in odio il potere fecondo della donna e del Figlio. Ma non potrà fare nulla contro di loro. 

Questi tre simboli raccontano come si svolge la storia degli uomini e le forze che sono in gioco. Da un lato c’è un potere femminile, che sta alle sorgenti della vita, che è fecondo, che soffre quando la vita è in pericolo, che vive di profonda empatia ed è alleato della crescita umana verso Dio. Dall’altro c’è un potere tipicamente maschile, che è fondato sul timore e si concepisce come distruttivo: l’unica cosa che può fare è intrappolare l’umanità in una rete di condizionamenti violenti che le impediscono di crescere (divorare il figlio maschio).  

Questi tre simboli raccontano anche la risposta di Dio in questa storia degli uomini: Dio ha scelto una donna, Maria, per entrare nella storia umana. Ha scelto il potere femminile, fecondo, aperto alla vita, connesso alle sue sorgenti, mentre non ha scelto il potere maschile distruttivo e violento. Il si di Maria a questa proposta di Dio è stato un si non facile, esposto ai dubbi, alla possibilità di dire di no, ed anche alla tentazione, perché Maria era una donna libera, più libera di noi, nelle sue scelte. Il suo sì è stato alla fine un si liberamente pronunciato, lungo tutta la sua vita, dall’annunciazione  fino alla crocefissione di suo figlio, come un sì alla vita, una vita che viene da Dio e che è più forte della morte, del potere della distruzione. Grazie a questo si, lei per prima ha potuto anche nel suo corpo sperimentare la forza della vita che viene da Dio, la potenza della resurrezione, la glorificazione della sua umanità: è il mistero che oggi celebriamo, l’assunzione di Maria. 

Penso oggi alle madri che soffrono per i loro figli morti in guerra, penso anche a tutte le donne a cui nel mondo viene negata la possibilità di studiare, lavorare, uscire di casa, sviluppare i propri talenti, penso infine anche alla terra, che è madre e quindi donna, e che soffre per le doglie di un progresso umano che sconvolge i suoi equilibri. 

Il si di Maria alla Vita vince oggi in modo definitivo sul potere della morte. Le madri ritroveranno i loro figli, le giovani donne saranno artiste e scienziate, la terra ritroverà il suo equilibrio. Maria è assunta in cielo e con lei tutta l’umanità entra nella vittoria della Vita. 

Pubblicato da bibbiainrete

prete cattolico particolarmente impegnato nello studio e divulgazione della bibbia e nell'animazione biblica della pastorale

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