Gesù dona l’acqua

Viviamo un mondo diviso: tra nord-sud ed est-ovest, tra nazioni sorelle, tra poveri e ricchi, tra ideologie e dentro ogni famiglia.

Anche Gesù, umanamente, sarebbe molto distante dalla donna samaritana che egli incontra al pozzo: vi sono  barriere formatesi nei secoli, tra il popolo giudaico e quello samaritano, con profonde divergenze religiose e culturali. Al tempo di Gesù sono infatti attestati numerosi conflitti tra le due etnie. Un’ulteriore barriera tra Gesù e la donna è costituita dalla differenza di genere: nessun contatto sarebbe stato possibile tra un uomo e una donna adulti e non coniugati, da soli, presso un pozzo.

Inoltre Gesù è stanco per il viaggio e assetato: non vi è alcuna possibilità umanamente di incontro tra i due. Eppure proprio questa stanchezza di Gesù e questa sua sete sono il punto di innesco di un incontro: Gesù si fa bisognoso e chiede da bere alla donna. Una richiesta insolita, certo, ma comprensibile a partire dal suo bisogno, universalmente comprensibile, di bere. Così Gesù si fa bisognoso per scendere al livello della donna e iniziare con lei un dialogo in cui sarà lui a darle l’acqua viva da bere.

A partire dal suo “corpo” e dalle sue necessità fisiche Gesù si fa portatore di un messaggio che oltrepassa le differenze e le distanze culturali e diviene un’opportunità per la trasformazione di questa sete: non più di acqua materiale, ma di dare l’acqua viva, l’acqua dello Spirito Santo a questa donna, rendendola un’adoratrice di Dio, in Spirito e verità.

Interessante comprendere la strategia missionaria di Gesù: non giudica la situazione della donna, divorziata e risposata 5 volte e attualmente convivente con un sesto uomo, non parte da una classificazione “giuridica” o “morale” della sua situazione ma, facendosi bisognoso, attiva un dialogo per far nascere in lei un desiderio profondo. La mette in contatto con la parte più profonda di sé stessa. Anche se ancora la donna non comprende, però desidera: “dammi sempre di quest’acqua”. E passando attraverso la ferita della sua esistenza, una ferita d’amore, questa donna può giungere a sintonizzarsi con la parola “profetica” di Gesù e ad aprirsi ad una nuova modalità di entrare in rapporto con Dio, non più solo nello spazio ritualizzato e fisico del tempio, ma nello Spirito.

I veri adoratori adorano in spirito e verità, in quello Spirito che conduce alla verità di Cristo, messia figlio di Dio. Così si entra nello spazio di relazione con il Padre, che è costituito dal nostro essere figli: la donna è invitata a trovare la sua struttura più profonda e vera di relazione con Dio, il suo essere figlia. È proprio solo un contatto intimo e personale con Gesù, che può portare la donna a entrare in questo spazio d’amore. È il cuore di Gesù che la avvolge nel suo amore e le permette di entrare in un circuito di nuove relazioni, con Lui, con il Padre, con i suoi fratelli e concittadini, che lei andrà subito a chiamare.

Accade qui quanto San Paolo ha detto nella sua lettera ai Romani: l’amore di Dio è stato riversato in noi, per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato. È proprio l’azione del “riversare” che è interessante evidenziare: si tratta di una fuoriuscita di liquidi, di un dono di sangue ed acqua, che rappresentano la morte di Gesù come consegna dello Spirito. Anche lì, sulla croce, Gesù aveva sete, e anche lì Gesù ci ha dato da bere l’acqua del suo amore fino alla fine, fino alla sua morte e resurrezione.

In questo suo dono Gesù ha definitivamente superato tutte le barriere e si è rivelato come “salvatore del mondo”, non di un solo popolo, giudaico o samaritano, ma di tutti i popoli e di tutti gli uomini.

Continua così, in questa Quaresima, il nostro impegno per la pace, con la certezza che questo dono ci è già stato fatto in anticipo da Gesù e si rivela nella storia, proprio dentro alle sue difficoltà e contraddizioni. La proposta è, ancora una volta, quella di vivere cinque minuti al giorno di preghiera per la pace. Potremmo farlo tutti insieme, all’ora nona, le 15 del pomeriggio, l’ora della morte di Gesù sulla croce.

Pubblicato da bibbiainrete

prete cattolico particolarmente impegnato nello studio e divulgazione della bibbia e nell'animazione biblica della pastorale

Lascia un commento