
La Pentecoste avviene quando i discepoli sono tutti insieme, nello stesso luogo, segno che il dono dello Spirito è un evento che accade nella Chiesa. Essi attendono la promessa di Gesù e dunque mettono in atto una fiducia profonda nei confronti del loro maestro. Il mistero del dono li investe sotto forma di un fuoco da cui si dipartono molte lingue, tante quante sono i discepoli, che a loro volta cominciano a parlare in altre lingue; è interessante notare che Luca non ci parla di un fenomeno di comunicazione di suoni incomprensibili, ma di altre lingue, che hanno ciascuna un interlocutore in quei giudei residenti in ogni parte del mediterraneo che si trovano lì a fare esperienza di quel meraviglioso dono. Il racconto anticipa con una sola immagine una realtà effettiva della Chiesa, ossia la sua prodigiosa espansione verso tutti i mondi culturali e linguistici del tempo, fino ai confini del mondo allora conosciuto e unificato sotto il potere imperiale romano. Non a caso gli Atti degli Apostoli terminano con Paolo a Roma. Cosa ha a che fare questo dono dello Spirito con la tua vita? Forse proprio con questa certezza: c’è un dono dello Spirito proprio per te e che si adatta meravigliosamente alla tua persona e alla tua storia, e attraverso tale dono tu sei in misteriosa connessione con altre persone alle quali sei stato inviato. Il dono sei tu stesso, con il tuo percorso e la tua sensibilità, con i tuoi carismi e capacità, ma anzitutto con quell’amore che ti unisce a Cristo e che ti fa essere sempre più quello che sei.
Chiedo che ogni mia intenzione, azione e tutta la mia attività nella preghiera abbia da Lui il suo inizio e in Lui il suo compimento. Leggo una prima volta il Vangelo: At 2,1-11. Mi pongo nel luogo interiore che preferisco, per sentire la presenza di Gesù, la sua umanità che mi dona gioia e vita. Poi gli chiedo di essere sempre più in comunione con la potenza di vita che scaturisce dalla sua resurrezione e con il dono del Suo Spirito
(MEMORIA) Rileggo più volte il brano di Vangelo, cercando di sostare su quelle frasi, espressioni, parole che toccano le corde più profonde della mia interiorità. Esse nel loro complesso costituiscono una Parola che Dio oggi mi rivolge personalmente.
(INTELLIGENZA) Cerco di comprendere il significato di questa Parola nella mia vita, utilizzando paragoni con il mio vissuto quotidiano e cercando di gettare qualche luce sul mio presente e prossimo futuro.
(VOLONTÀ) Oriento tutto il mio cuore a ciò verso cui mi porta la Parola e entro in una preghiera di supplica, ringraziamento, lode, a seconda di ciò che sento.
