L’albero della vite è caratterizzato dall’essere prevalentemente costituito dai suoi tralci, in quanto il suo tronco è piuttosto sottile. In fondo la vite si identifica con i suoi tralci e i tralci, innestati nel tronco della vite, possono ricevere la linfa e portare frutto. Così Gesù utilizza questa immagine per indicare la sua profonda unità con i discepoli, in modo tale da identificarsi con loro e sorreggerne ogni azione e intenzione. Gesù utilizza questa immagine anche per identificarsi con Israele, descritto come vigna già dai tempi del profeta Isaia (cf. Is 5,1-7), e per dire che egli compie tutto il disegno di salvezza di Dio contenuto nell’AT, inverandolo in profondità, perchè egli è la vera vite. Egli inoltre vuole significare la sua profonda unione con i suoi discepoli e con ogni uomo, attraverso il comando di rimanere in lui. Si tratta di una reciproco stare di Gesù nei suoi discepoli e dei suoi discepoli in lui, che porta ad un’unione intima, con frutti di vita, di pace e di bene. Se il tralcio porta già frutto, la potatura serve semplicemente a far sì che il tralcio porti ancora più frutto. Quindi ogni difficoltà e fatica che si può attraversare nella vita si può trasformare da dentro in un’opportunità per un frutto maggiore, che solo il Signore conosce, un frutto misterioso di vita e di gloria. D’altra parte la gloria di Dio consiste proprio in questo frutto dei discepoli, che è vita intima e profonda nel Signore.
Mi metto in una posizione comoda per la preghiera, che mi aiuta ad entrare in contatto con il Signore
Chiedo che ogni mia intenzione, azione e tutta la mia attività nella preghiera abbia da Lui il suo inizio e in Lui il suo compimento. Leggo una prima volta il Vangelo: Gv 15,1-8. Mi pongo nel luogo interiore che preferisco, per sentire la presenza di Gesù, la sua umanità che mi dona gioia e vita. Poi gli chiedo di essere sempre più in comunione con la potenza di vita che scaturisce dalla sua resurrezione.
(MEMORIA) Rileggo più volte il brano di Vangelo, cercando di sostare su quelle frasi, espressioni, parole che toccano le corde più profonde della mia interiorità. Esse nel loro complesso costituiscono una Parola che Dio oggi mi rivolge personalmente.
(INTELLIGENZA) Cerco di comprendere il significato di questa Parola nella mia vita, utilizzando paragoni con il mio vissuto quotidiano e cercando di gettare qualche luce sul mio presente e prossimo futuro.
(VOLONTÀ) Oriento tutto il mio cuore a ciò verso cui mi porta la Parola e entro in una preghiera di supplica, ringraziamento, lode, a seconda di ciò che sento.
