Il bel pastore (in greco l’aggettivo kalos vuol dire sia bello che buono) è colui che dà, consegna la sua vita per le pecore. Al contrario del mercenario, che sfrutta le pecore per i suoi scopi personali e poi le abbandona nel momento della sfida, del pericolo, così che esse si disperdono, invece il bel pastore arriva fino al dono di sé, al dono totale della sua vita e ciò garantisce l’unità del gregge. Anche Gesù infatti si consegnerà, al momento dell’arresto nell’orto del Getsemani, proprio per non perdere nessuno dei suoi discepoli (cf. Gv 18,9). Si tratta di un potere che il bel pastore ha, quello di dare la sua vita e di riprenderla, ossia il potere di una vita più forte della morte, che egli ha ricevuto dal Padre suo e che si manifesta nella forma di un amore e di una conoscenza reciproca, intima, personale e profonda di cui egli gode nel suo rapporto con il Padre e, di conseguenza, nel suo rapporto con ciascuna delle sue pecorelle. Il cuore del bel pastore, il segreto più profondo della sua personalità, risiede nel mistero del suo rapporto d’amore con il Padre, che gli da la forza di offrire la vita per ciascuna delle sue pecorelle. Sentiamoci chiamati per nome, amati e stimati totalmente, per quello che siamo, anche con i nostri difetti e fragilità, per poter amare a nostra volta in modo gratuito e vero gli altri.
Mi metto in una posizione comoda per la preghiera, che mi aiuta ad entrare in contatto con il Signore
Chiedo che ogni mia intenzione, azione e tutta la mia attività nella preghiera abbia da Lui il suo inizio e in Lui il suo compimento. Leggo una prima volta il Vangelo: Gv 10,11-18. Mi pongo nel luogo interiore che preferisco, per sentire la presenza di Gesù, la sua umanità che mi dona gioia e vita. Poi gli chiedo di essere sempre più in comunione con la potenza di vita che scaturisce dalla sua resurrezione.
(MEMORIA) Rileggo più volte il brano di Vangelo, cercando di sostare su quelle frasi, espressioni, parole che toccano le corde più profonde della mia interiorità. Esse nel loro complesso costituiscono una Parola che Dio oggi mi rivolge personalmente.
(INTELLIGENZA) Cerco di comprendere il significato di questa Parola nella mia vita, utilizzando paragoni con il mio vissuto quotidiano e cercando di gettare qualche luce sul mio presente e prossimo futuro.
(VOLONTÀ) Oriento tutto il mio cuore a ciò verso cui mi porta la Parola e entro in una preghiera di supplica, ringraziamento, lode, a seconda di ciò che sento.
