Oggi siamo stati dai ragazzi di strada, in due basi. Nella prima,in pieno centro, al cuore di un grande raccordo stradale con un prato molto esteso e alberi capaci di nascondere la presenza di persone, abbiamo portato un po’ di pane e di latte per la colazione. Erano circa una cinquantina, ciascuno con la sua bottiglia di colla, dai più piccoli di quattro o cinque anni ai vent’enni. Il capo indossava una divisa azzurra del Manchester city ed era obiettivamente il più forte fisicamente. Jack e Bonny i due educatori hanno fatto loro un breve discorso di saluto.
La seconda base si sviluppa lungo una discarica. Noi abbiamo incontrato una decina di loro e abbiamo giocato una partita di pallone insieme. Poi li abbiamo portati a mangiare. Camminando ho parlato con Isaac un ragazzo di vent’anni. Da cinque anni è in strada, ha lasciato la scuola per motivi economici, ma mi dice di stare aspettando una licenza per guidare il bus. Chissà se è vero!
Isaac è rimasto colpito da una ragazza delle nostre. Quando gli ho detto che aveva già il boy-friend italiano, lui mi ha risposto scherzosamente che non c’è problema, lui non vuole sostituire un boy-friend ma diventare un husband (marito).
Quando li ho salutati, mi han chiesto di ritornare. Isaac mi ha offerto la sua lezione “Dio è sempre con me, mi accompagna e mi ha tenuto in vita fino ad ora”. “Pregherò per voi” gli ho detto, “grazie anch’io per te, ora sei un amico”, mi ha risposto.
Isaac, Dio ti benedica come un figlio suo, prediletto e ti aiuti ad affrontare con dignità le dure sfide che hai davanti. Ci ritroveremo in un mondo senza bisogno di colla e di soldi, dove tutti sono fratelli.

