Lettura popolare XIX TO Anno A (Mt 14,22-33)

 

Lettura popolare XIX TO Anno A

Mt 14,22-33

Gesù cammina sulle acque

Il messaggio nel contesto

 

Questo brano segue immediatamente quello della moltiplicazione dei pani. Congedata la folla, Gesù si ritira sul monte, solo, a pregare, come fa spesso (v. 23 cfr. Luca 6,12; 9,28). Sul lago si scatena un forte vento e la barca è sbattuta tra i flutti. Gesù viene incontro ai discepoli, camminando sul mare, ma essi, credendolo un fantasma, si mettono a gridare dalla paura (vv. 24-26).

Il momento iniziale dell’itinerario di fede dei discepoli è la separazione da Gesù: essi si trovano nella barca della Chiesa, agitata dalle onde e incapaci di andare avanti a causa del vento contrario. Non sanno riconoscere la presenza di Gesù che viene loro incontro, camminando sul mare, ossia dominando la realtà e la storia, come Dio quando si libra sulle acque primordiali o quando ha salvato il suo popolo, perché il suo sentiero percorre le grandi acque (cf. Is 43,16; Sal 77,20). Gesù è colui che controlla le forze del male, il vento e le onde, e colui che salva la sua comunità in mezzo alle prove.   Non a caso Gesù subito rassicura i suoi: “coraggio!” (v. 27). Questa parola in tutto il NT si legge sempre e solo sulle labbra di Gesù: la dice al paralitico (Mt 9,2); all’emorroissa (Mt 9,22); ai discepoli (Gv 16,33); a Paolo (Atti 23,11). Poi aggiunge: “Sono io!” (cf. Is 43, 10): non è solo un’autoidentificazione; è l’attestazione di una presenza, di una vicinanza amica e potente. Vuol dire: “Io sono con voi”, non vi ho lasciati soli. A parlare così è il Dio che si rivela a Mosè e cammina col suo popolo (Es 3,14) è il Dio-con-noi, l’Emmanuele (cfr. Is 7,14).

Pietro si appella a questa dichiarazione di Gesù: “io sono”, e chiede “Se sei tu” per seguirlo camminando sulle acque (v. 28). Pietro mette alla prova Gesù, ma manifesta anche l’intimo desiderio di seguirlo, di stare con lui in ogni circostanza, anche le più difficili. Per questo Gesù accetta la prova e gli dà il segno. Ma Pietro si lascia ipnotizzare dalla violenza del vento; infatti – nota letteralmente l’evangelista – egli vide il vento contrario e prese paura (v. 29). Questo è stato l’errore di Pietro: anziché guardare fisso Gesù, ha guardato la forza del vento e ha cominciato ad affondare. È la sua poca fede (oligopistìa, v. 31), ossia una fede continuamente minacciata dal dubbio e dalla paura, che caratterizza i discepoli, come risulta da Mt 8,23-27; 14,31, 16,8; 17,20. Il contrasto è con la “fede grande”, come quella del centurione (Mt 8,5-13) o della Cananea (Mt 15,21-28). Come si vede, non sono degli ebrei, ma dei pagani a nutrire nei confronti di Gesù una fede vera e totale.

Tuttavia la presenza di Gesù col suo gesto e con il suo dominio sugli elementi – il vento improvvisamente cessa – fa uscire i discepoli dalla oligopistìa ed essi professano una fede piena nel Signore e nella sua parola potente: gli si prostrano davanti e lo riconoscono coralmente come il Figlio di Dio (v. 32). Da notare che il verbo “prostrarsi” appartiene a un contesto liturgico: indica l’inchino profondo che si fa con tutto il corpo e che è riservato nel culto solo al Signore. Inoltre il riconoscimento di Gesù come “il Figlio di Dio” avviene molto prima della confessione di Pietro (cf. Mt 16,16). L’evangelista vuole così sottolineare che la reazione vera di fronte ai segni potenti di Gesù non è l’ammirazione della sua potenza: è la fede nella sua presenza proprio in mezzo alle difficoltà e alle contrarietà della vita.

 

 

 

Per la lectio divina

  • Invoco lo Spirito Santo (con un canto o con la Sequenza)
  • Leggo il brano del Vangelo, almeno due volte con attenzione: Mt 14,22-33.
  • Cerco di comprendere maggiormente il significato del testo, con l’aiuto del breve commento precedente.
  • Prego, rileggendo la mia vita alla luce della Parola appena compresa.
  • Dialogo con Gesù e con il Padre, lasciandomi trasportare, nel chiedere, nel ringraziare, nel lodare, nel contemplare, a seconda di ciò che sento.

 

Per la lettura popolare

 

Collocazione spaziale: è bene curare particolarmente la collocazione spaziale dei partecipanti all’incontro. È opportuno scegliere configurazioni geometriche che favoriscano la percezione dei partecipanti di trovarsi coinvolti allo stesso livello e senza distinzioni gerarchiche con gli accompagnatori (meglio un cerchio di sedie che un tavolo “da relatore” con le file di sedie davanti)

 

durata: 1h (tutte le indicazioni temporali sono puramente indicative dei rapporti che dovrebbero stabilirsi tra le fasi dell’incontro, ma non sono da prendere alla lettera)

 

  1. Ricordiamo la vita.  (15 minuti)

 

 

Questa domanda ha l’obiettivo di coinvolgere i partecipanti al gruppo di preghiera a partire dalla loro vita. Deve essere posta in modo molto informale e quasi naturale, come se l’incontro non fosse ancora iniziato realmente. L’accompagnatore sa invece che con questa domanda i partecipanti iniziano a condividere le loro esperienze dentro al contesto interpretativo del racconto evangelico.

 

  1. Leggere con attenzione il brano del Vangelo (almeno due volte) e soffermarsi su una parola che colpisce: Mt 14,22-33 (10 minuti)

 

La lettura può essere condivisa, un versetto a testa, perchè il tesoro della parola sia concretamente partecipato da tutti, allo stesso livello. Poi si danno cinque minuti per scegliere una parola che colpisce l’attenzione e la curiosità di ciascuna persona e per condividerla, uno dopo l’altro.

 

 

  1. Iniziare un dialogo un pò più approfondito a partire dalla lettura (30 min)

Partendo dalla condivisione della parola si può invitare qualcuno, che sembra un pò più estroverso e a suo agio nel gruppo, ad esplicitare il “perchè”  ha scelto quella parola. A questo punto si aiutano anche gli altri, ponendo delle domande, a condividere le loro impressioni e valutazioni.

Alcune domande possono essere poste, senza pretendere di seguire un ordine logico preciso, ma seguendo le intuizioni condivise dai partecipanti.

Può essere utile partire da domande riguardanti luoghi, personaggi, verbi. Si tratta non solo di aiutarli a comprendere il testo, ma anche a condividere la loro vita, identificandosi nei personaggi.

Ecco uno schema possibile di domande:

 

  • Qual è il contesto spazio-temporale del racconto

Dopo la moltiplicazione dei pani, Gesù costringe i discepoli a salire sulla barca, congeda la folla, a va sul monte da solo a pregare. Gesù si trova sul monte con il Padre e lascia i discepoli nella prova. Accetto di trovarmi talvolta nella situazione dei discepoli?

  • Cosa fanno i personaggi

-Gesù va verso di loro, camminando sul mare. Mi fido di Gesù quando il vento contrario è superiore alle mie forze?

– Vedendolo camminare i discepoli furono sconvolti. Ci sono cose che mi fanno paura e che invece posso accogliere come la novità di Dio nella mia vita?

Pietro scese dalla barca e si mise a cammminare: ho il coraggio di mettermi in gioco nella fede?

– I discepoli si prostrarono davanti a lui: come esprimo la mia fede in Gesù?

  • Cosa dicono i personaggi

– Gesù dice: “Coraggio sono io, non temete”: riesco a vincere le mie paure con la sua parola?

– Pietro grida: “Signore, salvami”: so esprimermi e gridare al Signore, quando sono in difficoltà o mi chiudo nelle mie paure?

– Gesù conclude: “uomo di poca fede, perché hai dubitato?”. Il Signore permette che la mia fede cresca anche in mezzo ai dubbi. Ne sono convinto?

 

  • La rivelazione in atto

Gesù è il Signore, che salva il suo popolo e ogni uomo, ed esprime la presenza stessa di Dio che domina sulla storia e sul cosmo.

 

  1. Condivisione della vita nella preghiera (5/10 min). L’ultimo passo, dopo la condivisione della vita, è invitare ad una breve preghiera, magari formulata inizialmente dall’accompagnatore. Qualche minuto di silenzio può aiutare a far risuonare la vita e la Parola condivise e raccogliere alcuni elementi che possono essere stimoli per una preghiera. Il partecipante che non intende pregare sentirà comunque che la propria condivisione è stata ascoltata e che la sua vita è stata messa davanti a Dio nella preghiera di altre persone.

 

 

 

 

 

 

Pubblicato da bibbiainrete

prete cattolico particolarmente impegnato nello studio e divulgazione della bibbia e nell'animazione biblica della pastorale

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