Annuncio di luce

 

Tutto è perduto con la morte di Gesù, non c’è più nulla su cui sperare.

Nonostante tutti i segni e i miracoli che ha compiuto, nonostante avesse preparato i suoi discepoli al fatto che doveva morire e dopo tre giorni risorgere…nonostante tutto questo l’impatto con la morte di Gesù è così forte e doloroso che i discepoli non riescono a pensare a un dopo, a un oltre. Tutto è perduto e non vi è più alcune speranza, solo smarrimento, scoraggiamento, totale perdita di fiducia.  È quello che accade anche a noi di fronte ai drammi della nostra vita, ai fallimenti, alle sconfitte, alle perdite di persone care, alle malattie che rendono dolorosa e precaria l’esistenza. Nonostante tanti segnali positivi che abbiamo ricevuto da Dio, tanti doni, tanti piccoli e grandi miracoli che sono accaduti nella nostra vita, tutto ora ci sembra irrimediabilmente perduto e non è più possibile fiducia e speranza nel futuro.

 

Amenochè…Amenochè la forza dell’amore, apparentemente irrazionale, ma così vero e umano, una forza tenera e piena di dignità, una forza talmente femminile da essere facilmente scambiata per debolezza, questa forza non ci permetta di tenerci aggrappati a ciò che ci mette in comunicazione col mistero del bene e della vita, se non altro nel ricordo, nei segni, nei simboli.

È la fiducia, diciamo pure la fede, anche se ancora avvolta dal buio della notte, di Maria Maddalena, che si reca ad ungere il corpo di Gesù, aggrappata all’amore tenero e resistente per il suo maestro. C’è ancora qualcosa da fare, c’è un corpo da amare, che non è un corpo ma ciò che ci mette in contatto con quella persona che abbiamo tanto amato. La potenza di questo amore è già in grado di illuminare la notte dello sconforto, perché è un sostegno che impedisce di disperare, che trova il coraggio di esprimere il dolore, l’affetto, l’amore, in modo così vero, così umano, così tenero.  Solo grazie a questa potenza la Maddalena ha potuto ricevere per prima lo straordinario e sconvolgente annuncio della resurrezione.

La nostra fede, elementare, semplice eppure così vera, nella vita ci spinge alle soglie di un annuncio che tutto il nostro essere desidera da sempre, pur senza esprimerlo esplicitamente: la resurrezione.

Ed è anche per questo che dopo la donna, Maria maddalena, un uomo il discepolo amato, colui che ha il cuore aperto alla pienezza dei desideri, non rovinato dallo scetticismo e dalla sfiducia, di fronte ai segni delle bende riposte e del sudario piegato e messo da parte, vede e crede. Il suo sguardo è quello dell’amore, che sa cogliere con certezza il compiersi dei desideri più belli, perché crede nella vita come dono di Dio, un dono destinato al per sempre. Egli crede per l’apertura del suo cuore anche senza ricordare, per ora, la Scrittura, che diceva che il messia sarebbe dovuto risorgere dai morti…

I discepoli faranno poi ricorso alla Scrittura quando dovranno comprendere e testimoniare l’esperienza unica e straordinaria della resurrezione di Gesù: il messia è morto e risorto secondo le Scritture, cioè secondo quel corpo di scritti che attesta la fede del popolo di Israele e la rivelazione di Dio, che ha scelto e amato questo popolo. In questa scelta e in questo amore era già profetizzata e scritta la scelta del messia, la sua morte e resurrezione.

Quest’ultimo passaggio, ossia credere e testimoniare Gesù risorto alla luce della Scrittura, è importante perché toglie il dubbio che la resurrezione, per quanto corrispondete ai desideri del cuore dei discepoli e di ogni uomo, possa essere semplicemente la proiezione di tali desideri. È invece un evento radicato nell’esperienza di fede di un popolo e che si manifesta attraverso la parola di testimoni accreditati dal dono dello Spirito Santo.  Questa catena arriva fino a noi oggi, e ci avvolge con la potenza di una Parola, capace di accendere in noi la fede.

Lasciamoci attraversare da questa Parola luminosa che oggi Pietro ci annuncia e che anche Paolo trasmette nelle sue lettere, ringraziando i suoi ascoltatori: “Vi ringrazio perché avete accolto l’annuncio del Vangelo (la parola della resurrezione) non come una parola di uomini, ma come una Parola di Dio, che opera in voi che credete”.

 

Pubblicato da bibbiainrete

prete cattolico particolarmente impegnato nello studio e divulgazione della bibbia e nell'animazione biblica della pastorale

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