La croce fiorita (Omelia III Pasqua B)

 

Se mettete su google la parola chiave fantasma, tra i primi post che escono c’è n’è uno che mostra una foto di una famiglia che fa il bagno al fiume in una giornata di sole, e in mezzo una macchia di luce che assomiglia vagamente ad una testolina.Poi c’è un comment che recita così: “una tranquilla gita al fiume si è trasformata in un’avventura davvero inquietante. Kim Davison, sua moglie Jessie Lu e i tre figli si sono fatti scattare una foto mentre facevano il bagno tutti insieme.

Ma nello scatto è apparsa anche l’immagine di una sesta persona. “È il fantasma di una ragazza annegata 100 anni prima in quel punto”. È accaduto in Australia. Come riporta il Mail Online, Kim ha postato l’immagine inquietante sulla pagina Facebook dedicata ai fantasmi ed è diventata virale.

Inquietudine e turbamento sono sensazioni molto umane, che mostrano la nostra difficoltà a pensare serenamente al nostro rapporto con la vita dell’aldilà. Anche Luca descrive parlando della reazione dei discepoli alla manifestazione del risorto. Essi pensano ad un fantasma e sono terrorizzati!

Ma Gesù li tranquillizza e mostra che la resurrezione è una realtà ben più grande e straordinaria di quello che la nostra pallida immaginazione ci può rappresentare dell’aldilà: “un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho”. L’esperienza della resurrezione è caratterizzata da un’evidenza estremamente reale ed umana, straordinaria proprio perchè non ha nulla di terribile e straordinario. Gesù si mette perfino a mangiare un pesce davanti ai discepoli: più feriale di così…

Eppure Gesù, nella sua carne, è proprio risorto e non semplicemente ritornato in vita. Ciò appare da alcuni elementi che restituiscono il senso del mistero ai discepoli,  un mistero non inquietante, bensì pieno di gioia.

Infatti Gesù sta nel mezzo, con una posizione che indica la sua resurrezione. e ha una parola potente,  che da gioia: pace a voi .Inoltre invita i discepoli a riconoscerlo non nel suo volto, ma nelle mani e nei piedi, ossia nei segni della passione. Essi devono comprendere che il risorto è proprio lui, lo stesso che è stato crocifisso. La morte non è stata l’ultima parola ma è vinta dalla resurrezione di Gesù!

Non a caso Gesù invita i discepoli a interpretare le Scritture alla luce della resurrezione. La Scrittura si compie nella resurrezione di Gesù e può essere letta solo con l’aiuto del Vivente. La Parola di Dio ci porta così a leggere così il mistero pasquale anche nella nostra vita. Essa ci porta a cogliere nella stessa fatica e dolore che talvolta accompagnano gli eventi della nostra vita una gioia più grande che è in procinto di nascere. La nostra stessa vita è pasquale, in procinto di nascere più volte dalla morte di se stessi e dal dolore. Aiutiamoci a leggere insieme, come popolo di Dio, questa parola che ci attesta la presenza del Vivente in mezzo a noi.Ed ecco cosa sperimenteremo: dal dolore di una perdita e di un lutto fiorisce la speranza della vita che risorge,  dalla fatica di una malattia e della perdita del lavoro fiorisce  la forza di perseverare nel bene, dalla paura del futuro la croce fa fiorire la capacità di mantenersi aperti agli orizzonti di Dio, La nostra vita è come una croce fiorita, come la croce dei mosaici absidali di S, Clemente e San Giovanni in Laterano.I racemi avvolgono scene di vita quotidiana: la croce fiorisce dentro alla vita di tutti i giorni, protegge, allontana il male, fa sentire la pace che solo Dio può donare

 

Pubblicato da bibbiainrete

prete cattolico particolarmente impegnato nello studio e divulgazione della bibbia e nell'animazione biblica della pastorale

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