Due papi, Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, sono appena stati proclamati santi dalla Chiesa. È
stato un momento importante per tutta la Chiesa. Ma, ci possiamo chiedere, solo i papi possono
diventare santi? No certamente. Almeno devono essere preti, suore o religiosi? Nemmeno. Ci sono
coppie di sposi, che sono santi, come i coniugi Beltrame e Quattrocchi, perfino bambini, come
Nennolina.
La santità è la misura ordinaria del cristiano, del battezzato, di colui che ha ricevuto lo Spirito
Santo, per vivere nell’ordinarietà della sua vita la straordinarietà dell’amore che proviene dal cuore
di Cristo.
È l’esperienza, accettata e vissuta in Cristo, di essere piccoli e poveri. “Ti rendo lode o padre perchè
hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli.” I piccoli, che non
hanno tante risorse umane su cui appoggiarsi, possono fondare la loro esistenza solo su Cristo. Loro
sono dentro al cuore di Cristo.
Sono giovani come Cesar, un quindicenne, che proviene dal Senegal, e che ha fatto tanta strada per
arrivare in Italia, inseguendo il sogno di diventare un calciatore, suscitato da chi lo ha poi ingannato
lasciandolo in Libia tutto solo e senza soldi. Senza ombra di risentimento Cesar ti racconta come ha
fatto a guadagnare qualche soldo lavorando per coloro da cui era stato ingannato e sfruttato e come
poi si sia pagato un viaggio in Italia, dove ha sfiorato la morte, nella stiva del suo barcone.
Sono bambini come Gianluca, che mentre il tumore lo stava inesorabilmente portando alla morte, ha
imparato ad affidarsi a Dio con la preghiera e ha fatto diventare così grande e potente il suo piccolo
cuore di bambino.
Sono anziani, vedovi o vedove, che vivono da soli, pregando tutto il giorno per i loro figli e nipoti
in totale generosità e spesso avendo paura di pesare troppo nelle loro vite. Sono mamme che
affrontano le tempeste adolescenziali dei figli facendo del loro meglio, affidando a Dio la certezza
che Egli farà maturare i loro figli.
Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi e io vi darà ristoro: a tutti questi piccoli c’è
una pace particolare che viene donata, quella che scaturisce dalla partecipazione alle sofferenze
di Cristo e che è accompagnata dalla gioia pasquale. Possiamo pregare secondo l’orazione che
abbiamo appena proclamato, e che ora comprendiamo meglio.
O Dio, che nell’umiliazione del tuo Figlio
hai risollevato l’umanità dalla sua caduta,
donaci una rinnovata gioia pasquale,
perché, liberi dall’oppressione della colpa,
partecipiamo alla felicità eterna.
Preghiamo anche perchè questa pace e gioia, che è dono del messia e frutto del cuore di ogni
cristiano, abbia conseguenze collettive.C’è bisogno di cristiani veri perchè nel mondo si disarmino
gli spiriti, di fronte a tante spirali di violenze che sembrano aggrovigliarsi sempre più. Preghiamo
per i palestinesi e gli Israeleiani perchè la sofferenza per i loro morti non diventi motivo di
strumentalizzazione politica e arma di opinione per causare altre violenze e altri morti!
