I giovani avvento di speranza (I Avvento C)

Omelia I Avvento Anno C

Segni nel sole, nella luna e nelle stelle e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti… si tratta di immagini cosmiche che non vanno prese semplicemente alla lettera, ma indicano un disordine che attraversa  l’umanità nei suoi corsi e ricorsi storici portandola spesso sull’orlo dell’abisso e della distruzione. Dai tempi di Noè e del diluvio passando per tutte le catastrofi umane e sociali delle guerre, fino all’immensa ondata di sofferenze prodotte oggi dalla crisi economica, l’umanità si accorge dolorosamente che accanto al bene, all’ ordine e allo sviluppo c’è anche un’inguaribile tendenza al male, al disordine e alla decadenza.

Come si pone il cristiano di fronte a queste altalene della storia? Gesù, nel suo discorso sulla fine della storia, ci rivela che nel momento in cui tutto sembra perduto, in cui il disordine e lo sconvolgimento sembrano essere arrivati al culmine, perché le potenze dei cieli, che garantiscono la stabilità del mondo e della storia sono sconvolte, proprio in questo momento il Figlio dell’uomo viene con grande potenza e gloria su una nube, che indica la presenza di Dio. Gesù in questo modo ci assicura che Lui interviene e non solo alla fine dei tempi ma anche nella storia stessa. Infatti ogni volta che si tocca il punto più basso, che la crisi diviene drammatica, che le forze di distruzione sembrano non lasciare scampo alcuno, che insomma la fine sembra arrivata, proprio a questo punto vengono riattivate, come dono di Dio, forze nascoste nel cuore dell’uomo. Sono forze di amore e di vita, di redenzione e di riscatto, che provengono dal Figlio dell’uomo, da colui che morendo sulla croce ha distrutto il male e la morte e con la sua resurrezione ci attende e attira verso la fine della storia, nell’amore del padre.

State in piedi e alzate il capo, dice dunque Gesù ai suoi discepoli, proprio nel momento della maggiore paura, perché ecco, il vostro riscatto, la vostra redenzione è vicina. Il Signore ci invita alla speranza, sapendo che Lui ha in mano il destino della storia e di ognuno di noi.

Anche nella nostra vita gli affanni e le tensioni sono tante.  In un mondo che sembra lasciare poche speranze per il futuro siamo preoccupati particolarmente per i figli e per i nipoti. Alcuni poi giudicano i giovani come tendenzialmente viziati e deboli, lontani dai valori veri della vita, incapaci di prendere in mano il loro futuro con scelte coraggiose ed autonome. Chi pensa così credo che sarà stupito nel vedere come i ragazzi abbiamo nel loro cuore risorse nascoste per affrontare anche prospettive difficili nel futuro. Solo che noi dobbiamo aiutarli ad aprire il loro cuore e trovare dentro di esso il desiderio di amare e la voglia di vivere. E come? Dobbiamo dargli Cristo, solo Lui può aprire il cuore dei ragazzi ai desideri più radicali, all’amore vero, al dono di se per una società più giusta, più vera e più bella. E invece noi adulti abbiamo ingombrato il loro cuore con le cose, con giochi sempre più sofisticati, con modelli di bellezza esteriore e vuota, con i tanti e stressanti impegni sportivi. Ma dov’è lo spazio per la relazione vera, l’amicizia spontanea, lo stare insieme nel gruppo, lo scambio sincero dei loro interrogativi seri e profondi sulla fede? Dove possono coltivare la loro vera umanità, per esprimere quel bisogno autentico di Cristo che c’è in loro e per esserne saziati?

Un mondo adulto affannato e in preda allo stress perché a causa della crisi gli vengono meno le cose rischia di far vivere i figli in un mondo dorato e inesistente fatto di tante cose, per custodirli e proteggerli. Se poi di fronte all’incapacità di reggere le prove dell’amore da parte degli adulti, allo sfascio delle famiglie e le conseguenti carenze affettive dei figli, l’unica risposta è costituita dalle cose che si possono dare loro, magari in competizione fra ex mariti e mogli… questo è un modo molto rapido e sicuro per  appesantire e indurire il cuore dei figli.

E se allora sembra tutto perduto ci dobbiamo ricordare di quell’invito alla speranza che viene dalle parole di Gesù sulla fine della storia. È l’invito che si rinnova all’inizio di questo tempo di avvento, in cui ci prepariamo ad accogliere la nostra Speranza definitiva nel futuro, quella del Bambino che nasce. Lui è nel cuore di ogni adulto che si dichiara sconfitto dalle prove della vita, lui è nel cuore di ogni ragazzo che ancora non lo conosce. Doniamo Cristo agli adulti e ai giovani e Lui potrà rinnovare dall’intimo il cuore di ognuno perché ne conosce tutte le profondità.

Preghiamo e supplichiamo di essere una comunità cristiana che testimonia nell’amore la beata speranza del Regno, che Gesù è venuto ad inaugurare e che verrà a compiere alla fine della storia. Solo così saremo una comunità feconda e capace di generare nella fede, e di accendere nel cuore delle persone la più radicale speranza nel futuro, una comunità in cui, come dice Paolo, l’amore tra di noi e verso tutti cresce e sovrabbonda per rendere saldi e irreprensibili i nostri cuori nella santità.

Pubblicato da bibbiainrete

prete cattolico particolarmente impegnato nello studio e divulgazione della bibbia e nell'animazione biblica della pastorale

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